Dalla Corea con splendore: Il Cinema contemporaneo sta in Oriente.
Dopo la notizia (conferma assai gradita ma non necessaria) delle 6 candidaturae di Parasite – compresa quella a Miglior Film – alla prossima assegnazione dei Premi Oscar in programma il 9 Febbraio, abbiamo la certezza che il cinema nuovo, quello che sa raccontare innovando, arriva da Oriente.
Il capolavoro – chiamiamolo col suo nome – di Bong Joon-ho è un film dove è messa in scena ed è filmata la vita, dove la sceneggiatura è perfettamente oliata e simbiotica con la regia, dove il racconto si fa scrittura, movimento, corpo, simbolo.
La rappresentazione delle classi sociali in questa opera dell’autore coreano, è assolutamente cinematografica e avviene in un piano verticale fortemente visivo, dove in alto ed esposti luce ci sono i borghesi e le classi agiate e sotto di loro. tra sotterranei, scantinati e rifugi segreti, vivono i reietti, quelli che fanno fatica a sopravvivere.
Una convivenza, o meglio un compromesso, che nasce da mille bugie e sotterfugi, con i signori spesso ingenui e paurosi di perdere in qualche modo il loro status che cadono nella trappola di chi se la cava grazie a espedienti, furbizia e talento.
Due mondi paralleli, un “sopra” che sembra dimenticare o voler dimenticare di avere un “sotto”; una villa da archistar che racchiude in sé – senza saperlo e forse senza volerlo – un mondo sotterraneo, una tomba che però per qualcuno è la sola possibilità di vita; una famiglia che considera qualcosa di inconsueto il solo fatto di uscire sul proprio giardino per una festa e un’abitazione fatiscente che resta addirittura sotto il livello indicibile delle fogne e degli escrementi.
Due mondi che a un certo punto vengono messi in contatto in modo esplosivo e inatteso, perché – come dice il padre autista del film – “Le persone non dovrebbero fare piani… senza un piano nulla può andare storto”.
Ma loro un piano, o meglio, un obiettivo ce l’hanno: prendere il posto dei ricchi.
Non sovvertire quel mondo che li ha ignorati e messi “sotto”, ma sostituirsi a loro: una nuova classe di ricchi che forse prenderà il posto della vecchia senza cambiare nulla, ma usandone luoghi, simboli e orpelli. Salendo le scale.